trio
Desideri in tarda età


19.06.2025 |
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"»
E le baciò le labbra, poi il collo, poi le spalle, mentre con le mani le apriva la camicetta..."
Erano sposati da 46 anni.Aldo e Mirella, settantenni, vivevano in una casa silenziosa affacciata su un piccolo lago. La pensione, le passeggiate lente, le solite carezze tiepide prima di dormire. Eppure, qualcosa li tormentava da mesi. Un prurito nella mente, nei corpi, tra le gambe.
Una sera, seduti in veranda, Aldo ruppe il silenzio.
«Ti manca… il sesso vero?»
Mirella lo guardò, sorseggiò il suo Campari, e con un sorriso disarmante disse:
«Mi manca essere scopata forte. Guardata. Desiderata. Usata.»
Quella notte, fecero l’amore. Ma fu diverso. Più sporco. Più sincero. Mirella si fece venire urlando, mentre Aldo la scopava da dietro, con i testicoli che sbattevano contro la sua pelle flaccida ma eccitata.
Due settimane dopo, andarono a una festa. Un giro di incontri per adulti sopra i 50. Nessun obbligo, solo vino, chiacchiere, e corpi nudi che si annusavano.
Ed è lì che incontrarono Luciano, 60 anni, brizzolato, pelle liscia, occhi che scrutavano ogni dettaglio. Portava una camicia sbottonata, e rideva con la voce calda. Si avvicinò con due bicchieri in mano.
«Siete belli da guardare. Una coppia vera. Mi fate venire voglia di toccare… e farmi toccare.»
Mirella rise. Aldo rimase sorpreso. Ma sentì un fremito. Luciano gli sfiorò la mano.
«Anche tu, Aldo. Hai un’aria da maschio che ha solo bisogno di qualcuno che gli sciolga le gambe…»
Due giorni dopo, lo invitarono a casa. Un caffè. Poi un bicchiere di rosso. Poi… il divano.
Mirella si mise tra i due. Indossava solo una vestaglia sottile, che lasciava intravedere il seno ancora pieno, il capezzolo duro sotto la seta.
Luciano le accarezzò la coscia.
Aldo guardava. Poi si avvicinò. Le baciò il collo. Le mani dei due uomini si incontrarono sulle sue gambe.
«Fatemi vostra. Come non succede da anni.»
Luciano le aprì le gambe. Le leccò la fica con lentezza, scavandola con la lingua. Mirella gemeva. Aldo le baciava i capezzoli, mentre con la mano le toccava il clitoride.
Poi, senza una parola, Luciano prese la mano di Aldo. La guidò sul proprio cazzo, già duro.
«Toccami. Voglio vederti mentre la guardi godere e mi accarezzi.»
Aldo, dopo un attimo, lo fece. Lo masturbò. Guardando sua moglie gemere sotto la lingua di quell’uomo.
Luciano si alzò, glielo offrì in bocca.
«Leccamelo, Aldo. Non vergognarti. Guardala… guarda come ti osserva mentre succhi il mio cazzo.»
E Aldo lo prese in bocca. Con lentezza, inesperto, ma voglioso. Mirella li guardava e si toccava, completamente aperta, bagnata.
Poi fu il momento. Mirella a quattro zampe sul letto. Luciano dietro.
La scopava forte, senza pause, le mani sulle sue natiche, il cazzo che entrava tutto.
Aldo, davanti, si masturbava. Poi si avvicinò.
Luciano gli prese il cazzo e lo guidò nella bocca di Mirella.
«Scopiamola insieme. Da ogni parte. Fallo venire mentre la sfondo.»
E così fu.
Una sinfonia di gemiti.
Due cazzi nella stessa donna.
Un uomo che godeva nel vedere sua moglie inculata forte, mentre le riempiva la bocca.
Mirella venne con un urlo animalesco. Spruzzò liquido, tremando. Luciano venne nel suo culo. Aldo le venne sulla lingua.
E non era finita.
Ogni giorno di quella settimana fu una nuova scoperta:
Lucia prendeva due cazzi contemporaneamente, uno in culo, uno in figa.
Aldo e Luciano si leccavano, si baciavano, si prendevano.
Si scambiavano ruoli.
Mirella metteva il plug a entrambi e li faceva inginocchiare per farsi adorare.
Erano vecchi solo per l’anagrafe.
Ma corpi vivi, caldi, bagnati, pieni di voglia.
E alla fine, l’ultima notte, Luciano disse:
«Mi avete fatto venire come non mi succedeva da 20 anni. Mi avete dato il permesso di essere tutto: maschio, amante, puttana.»
E Aldo rispose:
«Anche noi. Per la prima volta… siamo davvero vivi.»
La settimana con Luciano si era chiusa con un vuoto difficile da ignorare.
La casa, dopo quella raffica di orgasmi, grida, sguardi sporchi e mani ovunque, sembrava troppo silenziosa. Il letto troppo freddo. Il corpo… troppo poco usato.
Aldo si svegliava spesso durante la notte con il cazzo duro.
Mirella, che fino a pochi mesi prima si addormentava leggendo romanzi storici, ora passava il tempo ad accarezzarsi davanti allo specchio.
Il sesso, dopo Luciano, non era più “coniugale”. Era diventato un bisogno viscerale.
Una mattina, mentre facevano colazione nudi — ormai abitudine —, Mirella lo disse chiaro:
«Voglio rivivere tutto… ma in grande. E voglio guardarti mentre lo fai tu, Aldo. Con lui. Con me. Dentro di me. Dentro di te.»
Aldo la fissò, sconcertato e arrapato.
«Allora richiamiamolo.»
Luciano arrivò due giorni dopo.
Non portava la valigetta. Questa volta aveva uno zaino da viaggio, pieno di sorprese.
Vestito casual, sguardo da predatore elegante, appena varcata la soglia baciò Mirella sulla bocca, senza chiedere permesso, le infilò la mano tra le gambe e sussurrò:
«Mi sei mancata. La tua fica gronda solo a guardarti.»
Poi si voltò verso Aldo.
Non parlò. Lo guardò negli occhi. E lo baciò, lento, morbido, ma deciso.
La notte fu un'orgia lenta e metodica.
Mirella fu al centro.
Le misero un collare di pelle nera, la spogliarono a occhi chiusi, con baci e morsi.
Poi la stesero sul letto. Luciano cominciò a leccarla come la prima volta.
Ma Aldo si inginocchiò accanto a lui, e le leccarono la figa insieme.
Lingue intrecciate, saliva condivisa, gemiti in stereo. Mirella urlava, tremava, veniva a ondate.
Luciano si alzò. Prese l’olio caldo, glielo versò piano sull’ano.
Con un plug lungo e stretto, la preparò con dita esperte. Aldo lo guardava, in ginocchio, il cazzo pulsante.
Poi Luciano disse:
«Tienile la bocca, Aldo. Succhiaglielo mentre glielo ficco nel culo. Così gode da entrambi i lati.»
Mirella era una statua in estasi. Le vene del collo tese, le mani strette ai cuscini.
Quando Luciano la sodomizzò lentamente, affondando col plug già rimosso, lei si sciolse in un orgasmo che la fece bagnare tutto il letto.
Poi fu il turno di Aldo.
Luciano lo stese sul divano, lo baciò sul petto, sul ventre, sulle cosce tremanti, fino a prendere il suo cazzo in bocca. Lo succhiava con fame, con lenti affondi profondi.
Mirella guardava, si masturbava davanti a loro, seduta su una sedia.
«Sei bellissimo, Aldo. Sei mio. Godi per me…»
Luciano non si fermava. Lo fece venire in gola, senza lasciare nemmeno una goccia.
Poi guardò Mirella:
«Adesso è il tuo turno. Prendilo nel culo. Poi voglio vederlo entrarti in figa mentre io ti allargo dietro.»
Si posizionarono. Mirella sopra ad Aldo.
Lo guidò dentro di sé, mentre si piegava in avanti.
Luciano le lubrificò l’ano, la aprì con le dita, poi con il cazzo.
Double penetration. Lenta. Precisa. Perfetta.
Aldo e Luciano si toccavano durante ogni affondo. Si guardavano.
Luciano gli afferrò la nuca e lo baciò mentre scopavano la stessa donna.
Mirella venne a squarciagola, tremando, il sudore colando giù tra le tette, le cosce lucide.
Quando vennero anche loro, fu insieme.
Dentro. Profondo. Caldo.
Tre corpi, un’unica voglia.
Nei giorni seguenti, esplorarono tutto.
Giochi con i plug su entrambi gli uomini, Mirella che comandava, vestita solo di autoreggenti.
Aldo che prendeva Luciano, lentamente, tremando, con la mano di sua moglie sul petto.
Pompini doppi, con le lingue che si sfioravano.
Sesso a tre in cucina, sul tavolo, tra vino rosso, sapore di cazzo e labbra macchiate di passione.
Non c’erano limiti.
E quando arrivò la domenica, Mirella disse:
«La prossima volta… portiamo una donna. Una che mi lecchi mentre voi due vi scopate davanti a me.»
E Luciano rispose:
«Ho già una puttanella che non aspetta altro.»
Si chiama Nadia», disse Luciano con quel tono calmo ma rovente.
«Una puttanella elegante, 54 anni, una lingua lunga e una fantasia ancora più lunga. Ama le donne. Ma anche i cazzi duri, ben usati. L’ho vista venire solo guardando una coppia che si baciava.»
Mirella lo fissava mentre accarezzava lentamente il membro semi-ereetto di Aldo sotto il tavolo.
Aldo guardava Mirella, e capiva già tutto dai suoi occhi lucidi.
«Invitala.»
La villa era immersa nella campagna, con una piscina turchese, siepi alte e tende leggere che ondeggiavano nel vento caldo.
Luciano e Nadia erano arrivati da un’ora, avevano bevuto del prosecco, parlato poco.
Poi Nadia si era tolta il vestito lungo.
Sotto: niente. Solo un paio di sandali con tacco basso.
Mirella le sorrise, si avvicinò, le sfiorò il viso.
«Le donne… le ho sempre desiderate. Ma mai avute.»
Nadia le prese il mento.
«Allora sarà dolce. Ma anche sporca. Come deve essere.»
E le baciò le labbra, poi il collo, poi le spalle, mentre con le mani le apriva la camicetta.
I seni di Mirella uscirono subito, le punte rosa e dure. Nadia li baciò piano, poi con la lingua li cerchiò, li succhiò.
Aldo e Luciano erano nudi, già seduti sul divano, i cazzi duri in mano, a guardarle.
Mirella si inginocchiò e leccò la fica di Nadia come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Le gambe tremavano. Il profumo era dolce, sapido, maturo. Nadia gemeva mentre le accarezzava i capelli.
Poi Nadia si girò verso i due uomini.
«Adesso, fatemela vedere mentre gode. Io voglio il cazzo… ma voglio vederla inondare la bocca di qualcuno.»
Aldo prese posizione alle spalle di Mirella.
Luciano la guidò a quattro zampe sul tappeto.
Con lubrificante caldo e dita precise, Aldo le aprì l’ano lentamente.
Luciano, davanti, le offrì il suo cazzo. Mirella lo prese senza esitazione.
Poi Aldo affondò.
Entrò tutto nel culo della sua donna, mentre lei succhiava forte.
Nadia si inginocchiò e cominciò a leccare la figa di Mirella da sotto, lambendo anche i testicoli di Aldo ogni tanto.
Una sinfonia di gemiti.
Una donna presa dietro, davanti e sotto.
Mirella venne a scatti, tremando, la bocca piena, l’ano spalancato, le gambe molli.
Cadde sul tappeto come una bambola sfatta.
Luciano la prese in braccio, la distese sul divano.
«Adesso tocca a te, Nadia.»
La nuova donna si mise sopra ad Aldo.
Lo cavalcò lentamente, poi più forte, mentre Mirella le baciava il culo e le dita.
Luciano prese Mirella, la penetrò da dietro mentre lei stava a quattro zampe sotto Nadia.
Due corpi sopra, due sotto.
Sudore, umori, grida.
Poi Luciano spinse più forte.
“Tienila ferma, Aldo, voglio venire dentro tua moglie mentre leccano la mia.”
E venne. Profondo. Dentro.
Aldo, sopra, lo raggiunse.
E Nadia venne urlando, sbattendo le cosce bagnate sulla pancia di Aldo.
La sera proseguì con:
Nadia che si infilava uno strap-on e sodomizzava Mirella con Aldo che le leccava il clitoride.
I due uomini che si masturbavano uno davanti all’altro, mentre guardavano le donne scambiarsi baci e umori.
Nadia e Mirella che si leccavano sopra una sedia, mentre uno dei due stava sotto a raccogliere ogni goccia di liquido che colava.
Alle 3 del mattino, nessuno aveva ancora dormito.
Luciano propose un brindisi.
«Siamo vecchi. Ma scopiamo come ventenni. E lo facciamo meglio. Perché non fingiamo.»
Nadia si accasciò sul petto di Mirella.
Aldo si stese accanto a Luciano, e gli prese il cazzo tra le dita.
E lo accarezzò. Lento. Morbido. Con affetto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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